Vivere e morire in Valle d’Aosta. (Sceneggiatura)

SOGGETTO:
Due uomini in un bar di paese commentano i fenomeni e gli avvenimenti che coinvolgono la loro piccola realtà. Dal dialogo ne emergono lo sguardo gretto, l’attitudine al turpiloquio e all’oscenità. Apparentemente persone qualunque che consumano il rito della socialità di un microcosmo montano, le loro parole ne svelano l’appartenenza alla “classe dirigente” locale. La violenza del linguaggio (e del quadro di valori che questa esprime) conoscerà la propria nemesi in un crescendo grottesco che farà gli stessi protagonisti vittime della propria inettitudine.



1. Interno. Bar di paese. Due uomini appoggiati di spalle al bancone. Barista dietro al bancone a braccia conserte. In silenzio, tutti rivolti al televisore sulla parete opposta, guardano le notizie del tg delle 20. Inverno, all’interno luce artificale, buio alle finestre.

Sigla musicale di chiusura del tg.

PRIMO UOMO si volta e guarda il barista.
(disgusto sul volto)
Mussulmani! Non bastavano i marocchini, adesso anche le bombe, i kamikaze, Binladén e tutto il resto.

SECONDO UOMO ruota la testa rivolto al barista.
(molto calmo)
Due rossi, chef.

PRIMO UOMO
(con rabbia)
Violentano le nostre, ma nascondono le loro donne nelle coperte.

Barista posa due bicchieri sul banco e li riempie di vino rosso, poi ritorna a fissare il televisore incrociando le braccia.

SECONDO UOMO alza bicchiere verso PRIMO UOMO.
Santé.

Entrambi svuotano d’un fiato i bicchieri e li posano sul banco rimanendo di spalle al televisore.

PRIMO UOMO
(smorfia di piacere sul volto subito cancellata da espressione severa)
Fancazzisti! Che per non lavorare di giorno non toccano cibo aspettando la sera per gozzovigliare.

SECONO UOMO
(ancora impassibile)
Brutta storia, François.

PRIMO UOMO scuote nervosamente le mani su e giù, palmi verso l’alto, dita piegate a uncino.
E non posso cacciarli dal paese.

SECONDO UOMO
Meglio lasciar perdere.

PRIMO UOMO battendo il dorso delle mani sul banco.
Ma la residenza non gliela firmo.

SECONDO UOMO
Giusto.

PRIMO UOMO, pugni chiusi.
Perché la legge non ci tutela.

SECONDO UOMO annuendo.
Vero.

PRIMO UOMO
Nessuno è tranquillo qui, con questa gente per le strade.

SECONDO UOMO
Hai ragione, François.

PRIMO UOMO
Lo so, maledizione.

SECONDO UOMO
(come scosso dal suo torpore)
E’ una banda di gente che dovrebbe starsene a casa sua.

PRIMO UOMO
E quanti figli che fanno.

SECONDO UOMO
Non ci sarà più posto per noi.

PRIMO UOMO
(tono amareggiato e triste)
Si prenderanno tutto.

PRIMO UOMO e SECONDO UOMO piegano la testa a fissare in silenzio i bicchieri vuoti sul banco.

SECONDO UOMO
(al barista)
Altri due rossi, chef.
(al primo uomo)
Non pensarci, François.

Barista riempie ancora i bicchieri e torna a fissare il televisore incrociando le braccia.

PRIMO UOMO
Proprio non capisco perché dovremmo adeguarci a loro.

SECONDO UOMO
Se le tengano, le loro preghiere.

PRIMO UOMO
Nessuno va a dirgli che non possono recitare i loro rosari a casa loro.

SECONDO UOMO
Questa è la nostra terra.

PRIMO UOMO
Bravo Henry, mi hai sempre capito. Abbiamo sempre vissuto bene con la nostra gente.

SECONDO UOMO
E lavorato.

PRIMO UOMO
Paesi di gente speciale, Henry, tu lo sai, per questo ti ho fatto assessore.

SECONDO UOMO
Des gens différents.

PRIMO UOMO
Abbiamo un passato alle spalle, Henry.

SECONDO UOMO
E un presente di convivenza ordinata.

PRIMO UOMO
Una cultura antica.

SECONDO UOMO
Su queste montagne è passata la storia.

PRIMO UOMO
Che c’entra con noi Binladén?

SECONDO UOMO afferra e solleva il bicchiere guardando il colore del vino in controluce.

PRIMO UOMO
(di nuovo con rabbia)
E tutti ‘sti mussulmani? Mussulmani!

SECONDO UOMO alza bicchiere verso primo uomo.
Non c’entrano niente.

PRIMO UOMO alza bicchiere verso secondo uomo.
Che se ne stiano tutti nell’Afgastàn!

Entrambi vuotano i bicchieri d’un fiato e li posano vuoti sul banco.

PRIMO UOMO
(smorfia di ribrezzo, poi espressione seria e determinata)
Ascolta, Henry: tu sai quanto me ne sbatta di quel parroco che viene a parlarmi solo quando ha bisogno di un contributo per la chiesa. E a messa mi vede solo a Natale e ai matrimoni importanti.

SECONDO UOMO
E un taccagno quel prete.

PRIMO UOMO
(cercando lo sguardo di primo uomo)
Sì, un vero spilorcio, ma ascolta.

SECONDO UOMO
Te ne offro un altro, dai. (Al barista) Cheeef!

PRIMO UOMO, mentre barista riempie i bicchieri e incrocia le braccia rivolto al televisore.
Ma ascolta. Per ‘sta storia del crocifisso nelle scuole non c’ho più visto.

SECONDO UOMO
Gran porcata.

PRIMO UOMO
Sono andato dritto a scuola e gli ho fatto un culo così alle maestre, ché non c’era il Crocifisso sul muro.

SECONDO UOMO
C’è una legge.

PRIMO UOMO
(battendo un pugno sul banco)
E infatti. Mi hanno sentito, madonna!

SECONDO UOMO
Gli hai fatto il culo.

PRIMO UOMO
Ci puoi giurare.

Entrambi afferrano e alzano i bicchieri perfettamente coordinati. Bevono d’un fiato e posano i vuoti sul banco con movimenti identici e sincronizzati.

PRIMO UOMO
(smorfia di dolore sul volto poi cancellata da espressione rapita e beata)
E sì che glielo rifarei volentieri alla bionda.

SECONDO UOMO
(incuriosito)
La maestra giovane? (colpo di singhiozzo)

PRIMO UOMO
Ce l’ha bello tondo.

SECONDO UOMO
(al barista)
Cheeef, ci vuole un brindisi qua.

Barista riempie i bicchieri, guarda il televisore e incrocia le braccia. I due uomini afferrano e alzano i bicchieri.

SECONDO UOMO
Au cul de la maitresse!

Bevono e posano i bicchieri vuoti sul banco.
Sul volto di PRIMO UOMO una lunga smorfia di dolore.

SECONDO UOMO
(sorriso mellifluo)
Il cantoniere l’ha già marchiata.

PRIMO UOMO
Cos’ha fatto quello?

SECONDO UOMO
L’ha detto il vigile.

PRIMO UOMO, di nuovo batte un pugno sul banco
Questa la paga! Gli lascio i mezzi senza benzina e se lo fa a braccia il servizio neve.

SECONDO UOMO
Dice che è una gran porca. (c. di singhiozzo)

PRIMO UOM0
Il vigile?

SECONDO UOMO
No, la maestra, François.

PRIMO UOMO
Henry, sei ubriaco?

SECONDO UOMO
(al barista)
Cheeef, un altro colpo, dai.

PRIMO UOMO, mentre barista apre una nuova bottiglia, riempie i bicchiere, incrocia le braccia e guarda il televisore.
Chi ha detto che la maestra è una porcona?

SECONDO UOMO alza il bicchiere.
Il vigile, te l’ho detto.

PRIMO UOMO alza il bicchiere.
Entrambi bevono e posano i vuoti sul banco sincronizzati.
PRIMO UOMO strizza gli occhi, piega gli angoli della bocca e dilata le narici.

SECONDO UOMO
L’ha marchiata anche lui.

PRIMO UOMO
Chi?

SECONDO UOMO
Il vigile.

PRIMO UOMO
(sconfortato, sull’orlo del pianto)
Noo!

Entrambi tornano a fissare i bicchieri vuoti. Poi SECONDO UOMO volta il viso verso la vetrata. Osserva la discesa dei fiocchi di neve.
François. Nevica.

PRIMO UOMO si dà una scossa, prende a frugarsi i vestiti ed estrae un cellulare.
‘Spetta che lo chiamo.

SECONDO UOMO
(divertito)
Ah! Non me la perdo. (c. di singhiozzo)

PRIMO UOMO parla nel cellulare.
Deh, Beppe. Arda che nevica.

SECONDO UOMO si dimena e ride.

PRIMO UOMO ancora al cellulare.
Vedi di muoverti.

SECONDO UOMO
Ah! Se la starà facendo.

PRIMO UOMO al cellulare.
(quasi urlando)
Vai! Non ti pago la reperibilità per farti le maestre.

PRIMO UOMO infila cellulare in tasca guardando torvo il bicchiere vuoto.

SECONDO UOMO
Gli è toccato far marcia indietro. (c. di singhiozzo)

PRIMO UOMO si volta a guardare secondo uomo.
Che?

SECONDO UOMO
L’hai chiamato sul più bello.

PRIMO UOMO
(stizzito)
Perché è mezzo terrone.

SECONDO UOMO
Un pezzo africano.

PRIMO UOMO
(quasi soffocato)
Cantoniere mussulmano.

PRIMO UOMO torna a fissare il bicchiere vuoto. SECONDO UOMO si sposta barcollando verso la vetrata dell’ingresso dando le spalle a primo uomo. Grossi fiocchi di neve cadono oltre il vetro. PRIMO UOMO alza lo sguardo verso la vetrata.

PRIMO UOMO
(con meraviglia)
Guarda come viene…

SECONDO UOMO, ancora rivolto alla vetrata, di spalle a primo uomo.
Anche lui starà venendo.

PRIMO UOMO sobbalza all’indietro trattenendosi al bordo del bancone.
(urlato)
Che cosa?

SECONDO UOMO si volta a guardare primo uomo con largo sorriso.
Sulla maestra.

PRIMO UOMO
(urlato)
‘Sto mussulmano!

SECONDO UOMO scoppia in una risata fragorosa, piega la schiena e le gambe, le mani sulle ginocchia.

PRIMO UOMO barcolla fino alla porta, la apre, si ferma sulla soglia.
Andiamo.

SECONDO UOMO raddrizza la schiena e le gambe.
(con improvviso ed ebbro stupore)
E dove? (c. di singhiozzo)

PRIMO UOMO
(con espressione grave)
A far due chiacchiere con ‘sto Binladén che si fa le nostre donne.
Escono entrambi dalla porta. Barista gira attorno al bancone e va a chiudere la porta lasciata aperta.

DISSOLVENZA. NERO.

2. Esterno. Nero. Solo voci assorbite dalla neve.

VOCE SECONDO UOMO
Piano, François. Si scivola.

VOCE PRIMO UOMO
Che cazzo, è saltata l’illuminazione!

VOCE SECONDO UOMO
Piano, che non vedo dove metto i piedi.

VOCE PRIMO UOMO
Vedi ‘sto mussulmano, Henry. Dieci centimetri e non è ancora sul camion.

VOCE SECONDO UOMO
Si starà infilando le braghe. (c. di singhiozzo)

VOCE PRIMO UOMO
Appena gli metto le mani addosso…

VOCE SECONDO UOMO
Oooooh! (tonfo di corpo che cade sul morbido)

VOCE PRIMO UOMO
Cazzo fai?

VOCE SECONDO UOMO
Dammi una mano, François.

VOCE PRIMO UOMO
Dai. Oh!

VOCE SECONDO UOMO
Grazie (singhiozzo)

VOCE PRIMO UOMO
Anche te, però. Da che parte stai? Un montanaro non scivola così.

VOCE SECONDO UOMO
Dopo tutti i bicchieri…

VOCE PRIMO UOMO
Sei mica nato nel deserto.

VOCE SECONDO UOMO
(c. singhiozzo) Lasciami in pace, dai.

VOCE PRIMO UOMO
Beduino.

Coni di luce bianca in lontananza, lampeggiante arancione. Rumore di camion lontano, in sottofondo fino alla fine.

VOCE PRIMO UOMO
Ecco il camion, dietro la curva.

VOCE SECONDO UOMO
(singhiozzo)

VOCE PRIMO UOMO
(urlato, voce che si allontana)
MUSSULMAAAANOOOOO!!!

Sagoma che corre verso la luce.

VOCE SECONDO UOMO
(urlato con pacatezza, voce vicina)
François. Lascia stare dai!

VOCE PRIMO UOMO
(urlato, voce lontana)
Ferma il camion, maiale.

La luce tenue del camion lontano illumina all’improvviso il volto di secondo uomo. Lampi arancioni sul suo viso. Sempre in primo piano fino alla fine.

SECONDO UOMO
Attento François, non ti vede con questo buio.

VOCE PRIMO UOMO
(urlato, voce lontana)
AFRICAAANOOOOO!!!

SECONDO UOMO
(volto spaventato, urlato)
Fermati. Non ti vede dalla cabina.

VOCE PRIMO UOMO
(urlato, voce lontana)
Bastardooo!

SECONDO UOMO
(urlato)
Beppeee, freeena!

VOCE PRIMO UOMO
(urlato, voce lontana)
Binlaaaaaaaaaaaaahhhhh!!!!!

Frenata lontana. Tonfo. Nero.

VOCE SECONDO UOMO
(urlato)
Oddiiio nooooooooo! Fransuaaaaaaa!

FINE.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

boh.....

Anonimo ha detto...

mah

Sonia ha detto...

ci voleva una notte insonne per leggere anche questo :-) non lo avevo mai letto sai? anzi lo avevo snobbato, appare tecnico e poco divertente dall'attacco che hai messo prima del cassetto, invece poi, alla fine è divertente. un bel lessico poi, di prima scelta :-)
notte

Anonimo ha detto...

Beh, grazie.
In effetti lo snobbo un po' anch'io... :-)